giovedì 7 maggio 2009

Quello che nessuno osa dire sui messaggi subliminali!!!

La musica, come del resto l'arte in generale, è sempre stata al servizio del potere. Rarissime le eccezioni.

Parlando in termini generali, il regime dispone di diversi mezzi di propaganda per cercare di condizionare il modo di pensare delle masse ad esso sottoposte. Oltre ai metodi ben intuibili da tutti: stampa, cinematografia, televisione, eccetera; chi detiene il potere dispone, di forme di condizionamento dette "subliminali".

Un tentativo di condizionamento si dice subliminale nel momento in cui non è avvertibile in maniera cosciente; bensì solo al livello del nostro subcosciente. In altri termini capita che, senza sapere per quale motivo, si finisca col desiderare ciò che viene propagandato. Capita infatti che non si abbia la possibilità di filtrare con il raziocinio ciò che ci viene comunicato; perché quello che viene dettato al nostro subcosciente, tende ad essere catalogato come "vero" e "desiderato" dal nostro cervello.



Uno dei primi condizionamenti subliminali video di cui si abbia notizia venne realizzato, nei primissimi anni cinquanta, per squallidi motivi commerciali, dalla Cocacola: nelle sale cinematografiche venivano proiettati film che, ad intervalli di cinque minuti, erano interrotti da un unico fotogramma raffigurante una bottiglia di cocacola. Ora, l'occhio umano può percepire solo immagini impresse su almeno 12 fotogrammi di pellicola cinematografica; pertanto gli spettatori non si accorgevano affatto delle interruzioni in discorso; ciò nonostante il consumo di cocacola in tali sale cinematografiche aumentò di circa il 39%. Infatti se era vero che consciamente nessuno aveva percepito la pubblicità, era altrettanto vero che il subconscio degli spettatori aveva generato negli stessi un fortissimo desiderio di bere cocacola.
La droga, la corruzione sessuale, l'allontanamento dalla religione sono infine le concause che determinano uno degli effetti che la propaganda del regime si prepone: la disgregazione della società nell'individualismo più becero, più egoista fino all'incapacità da parte di ogni singolo individuo di ottenere la collaborazione onesta e disinteressata di chicchessia. Giunto ad un simile punto di atomizzazione l'individuo perde nella maniera più completa il senso del bene comune; arrivando addirittura a preferire al bene proprio, il male altrui.

Moltissime sono infatti già oggi le persone che godono delle sfortune del prossimo, soffrendo per le di lui fortune .



Ma a chi giova tutto ciò?
Per rispondere a questa domanda bisogna riflettere sul fatto che una minoranza organizzata prevale sempre sulla maggioranza disorganizzata. E, siccome chi ci comanda è una minoranza organizzata di persone che agiscono al di fuori di ogni controllo e di ogni legittimità popolare (e questo perché, sia che le elezioni le vinca la destra o la sinistra, comunque, da dietro le quinte del teatrino della politica, saranno sempre loro a comandare); ad essi enormemente giova che i comandati siano il più possibile disuniti; il più possibile intenti ad odiarsi reciprocamente. Maggiore è la disunione nella maggioranza, tanto più facile sarà comandare da parte della minoranza organizzata.